I 3 motivi per cui Renzi ha stravinto

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Premessa per i complottisti: questa è una analisi che cerca di essere scientifica, per quanto possibile su un blog di satira. Significa che, anche se parlo dei meriti di Renzi, non me ne sto andando nel Pd, non fate mettere in priscio Vito Plantone, che poi rimane male ed è peccato.

Renzi ha vinto le Europee. Perché le ha vinte?
In queste ore ognuno fornirà la propria ragione, in maniera quasi sempre semplicistica o ruffiana.
Ritengo che le abbia vinte per una varietà di ragioni. Mi sono sforzato di sintetizzare le principali, così le potete ripetere se domani in un locale volete fare colpo su qualche liceale al quinto anno o matricola di facoltà umanistiche.

 

#cambiamento #okmaquisiesagera #dopoillooktoccherebbeallItalia #adessoquantafigaprendi

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L’immagine
Tutti, quando parlano del Presidente del Consiglio, ne lodano l’immagine.
E lo dicono così, perché si usa, e siccome è una affermazione socialmente accettata, nessuno si ferma a pensare a cosa diavolo significhi realmente.
Se ci si riflette un attimo però si nota che Renzi non è bello, ha un po’ di panza, fa una serie di espressioni veramente buffe, ha qualche difetto di pronuncia e sembra uno di quelli che quando parla sputacchia pure.
Ma il segreto è proprio questo, finito il tempo dei grandi politici di professione (Togliatti e De Gasperi, Moro e Berlinguer), ucciso da Monti e soci il mito dei professori al governo, il fondamento di ogni comunicazione politica in grado di funzionare attualmente è quello di sembrare come gli altri, ma un poco migliori.

Allegriaaaa! Avete vinto 80 eurooo! fonte: catastrofe.tumblr.com

Allegriaaaa! Avete vinto 80 eurooo!
fonte: catastrofe.tumblr.com

Gli 80 euro

Molti, in queste ore, si affannano a ridurre la vittoria di Renzi alla promessa dell’aumento in busta paga per alcune categorie di lavoratori dipendenti.
E’ sicuramente una delle chiavi del successo, penso però che far passare questo provvedimento come una specie di mancia su larga scala sia un errore clamoroso, soprattutto se a farlo è qualche voce di sinistra.
Per qualche motivo che sarebbe saggio approfondire (ed infatti non lo si fa) la sinistra italiana ad un certo punto ha dimenticato che la sua “ragione sociale” era la lotta per garantire a sempre più larghe fasce di popolazione condizioni di vita sempre migliori.
Renzi, in modi e tempi che ritengo comunque altamente discutibili, con la mossa degli 80 euro si è mosso in questa direzione.
Ricordate qualcosa del genere, ad esempio, durante il secondo governo Prodi, con Ferrero e Bianchi ministri comunisti?

renzi-de-mita

La prospettiva politica

Non sembra, ma Renzi ha una prospettiva politica chiara e radicalmente diversa da quella delle classi dirigenti del centrosinistra degli ultimi 20 anni.
Per la prima volta c’è un leader che usa il potere che gestisce per prendere sempre più voti. Sino ad oggi era costantemente accaduto l’opposto, i vertici della sinistra, parvenu affetti dalla sindrome dell’essere figli di un dio minore, avevano usato le elezioni ed i voti per entrare nel “giro giusto”, quello della grande economia, quello della finanza che fa girare i milioni di euro, quello dei boiardi di stato che hanno occupato le istituzioni repubblicane.
Lo svuotamento dei valori del campo (in teoria) progressista è andato di pari passo con la schizofrenia di una classe dirigente che vinceva le elezioni contro gli F35 e, una volta andata al governo, gli F35 li comprava.
Renzi in questo è anomalo, e francamente un poco più normale, cinico e onesto allo stesso tempo.
Non schifa il popolo, non trasmette la sensazione che consideri gli italiani una specie di razza inferiore da motteggiare nel caldo del salotto di casa. Al contrario di tutti i dirigenti venuti fuori da quella Chiesa laica che era il vecchio PCI, non sembra ritenersi l’unico portatore della verità ma, anzi, se ha la sensazione che gli possa venire utile, prende qualsiasi idea gli capiti a tiro e la integra nel suo discorso politico (e per questo cambia consiglieri come calzini).

Renzi, mettendo fine all’agonia della pseudosinistra italiana che conservava le vecchie liturgie pur avendole completamente svuotate di senso, è il primo vero politico liberal ad affacciarsi sulla scena politica italiana.

Antonio Basile

Idealista pratico. Se le passioni si nutrono di ostacoli, le mie sono obese.

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