Lettera aperta del Senatore Liuzzi sull’apertura de l’Amaro

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Cari concittadini, caro popolo di formiche,

nel bel mezzo dei resoconti stenografici delle sedute a Palazzo Madama, ricevo notizia di una pomposa cerimonia per l’apertura di questo nuovo contenitore mediatico.

Tale “Amaro” mi viene descritto come il prossimo volano per il diritto alla satira e alla critica. Mi sento in dovere, per il bene del nostro amato paese, di augurare che questo blogs proceda spedito e senza indugi, senza titubanze, verso l’obiettivo che s’è preposto. Confido nel fatto che qualsivoglia forma di espressione non sia solo un carnascialesco tentativo di creare imbarazzo, dettato da cieca faziosità, da un’assuefazione verso i potentati del momento, dalla disponibilità a fare da megafono al niente. Tale dubbio mi è sopraggiunto curiosando tra gli autori, dove è difatti acclarata la presenza e l’ambizione di obliqui protagonisti, che reputo più dediti all’apparire che all’essere. Un progetto forse frutto di un esibizionismo letterario dilagante? Si saranno lasciati influenzare dal sensazionalistico linguaggio politico figlio delle stelle?

La prima figura su cui ho posto la mia lente è quell’anima fervida di Giuseppe Putignano, che non leggo da tempo e la cui vena polemica spero si sia nel frattempo strozzata nel silenzio vorace della sua annebbiata visione politica. Il suo è un immenso patrimonio di dialettica e di idee, da ascoltare e riascoltare, ottimo per una serata al bar o come sottofondo alle fermate della metropolitana capitolina. In preda a sentimenti di vendetta personale nei confronti di molteplici suoi concittadini, si erige ad esponente loquace del chiacchiericcio politico. Mi aspetto che il suo astio traspaia in ogni pubblicazione, altro non posso attendermi dopo le innumerevoli fresconate lanciate dal suo ormai estinto giornale indipendente.

Scorrendo l’elenco ho seriamente pensato di presentare un’interpellanza al Senato affinché si limiti con apposita legislazione il diritto al disegno di tal Michelle Fasano, di cui ho da poco scoperto il tratto da ciabattino della matita. Va riconosciuto che il suo spirito satirico impregna le sue vignette di una confusione non solo politica, ma direi quasi esistenziale. E’ convinzione fortemente diffusa che la sua espressione sia mero mezzo di autocompiacimento. Cosa sarebbe il signore in questione senza gli approssimativi “mi piace” delle reti sociali? Non è dato saperlo.

ll problema delle poche preferenze non turberebbe invece l’indole competitiva di Antonio Basile, a cui le sconfitte nella politica pare non abbiano insegnato granché. Degno di ricordo è il suo sbarbato tentativo di insidiare la riconferma del sottoscritto alla carica di primo cittadino nocese. Dotato di una tenace capacità di rialzarsi, dovuta alla sua bruciante voglia di vincere, credo che a lui noi tutti dobbiamo orgoglio e rispetto, temprato com’è da elezioni per lui mai fauste.

Scorgo, tra i soggetti attivi del progetto, un ragazzo che si diletta nel dolce far nulla, di videogiochi e di passeggiate solitarie con le cuffie alle orecchie. Uno spreco di gioventù da denunciare ad alta voce, ma di cui oggi mi limito a fare sommessamente un nome e un cognome: Angelo Martucci. Nella sua barba da boscaiolo altoatesino si scorge a fatica una bocca ornata di immancabile ferrame, dalla quale spero vanamente che non fuoriescano insolenza e blasfemia. Malgrado il suo aspetto inaffidabile, confido nella sua capacità di elevare il degrado lessicale di una cultura metallara e internettiana. Non fosse altro per la simpatia che ad ogni modo deve essere riconosciuta a un giovane nella sua condizione.

Cosa dire poi dell’impalpabile Gentile Pietro? E’ il classico personaggio della sinistra più fumosa che, travestito da cervello in fuga, vive coniugando una gustosa dialettica al suo appellativo finto intellettuale (“Polite”, pare si faccia chiamare così). Vanta esperienze di vita a Milano e in Francia, città e paesi ce l’hanno restituito più, o forse meno… Insomma, ce l’hanno purtroppo restituito, punto.

Il settimo enigmatico blogger, di cui si sottace l’identità, si può già ascrivere a soggetto con urgente bisogno di supporto psichiatrico, visto e considerato che cerca l’anonimato in un contenitore che nelle più rosee previsioni resterà sconosciuto, inascoltato, anonimo.

Mi pare dunque che non ci sia niente di innovativo all’orizzonte, solo un progetto che respira a pieni polmoni l’aria stagnante dell’odierna politica cittadina.

Orsù, cari, vi chiedo di mostrare almeno nei contenuti un po’ di dignità! Personalmente diffido dai lacchè come pure dai critici a prescindere. Gli uni e gli altri, non avendo il senso della misura, non apportano gran cosa alla causa sociale di cui sempre dobbiamo farci promotori.

Ai miei probi concittadini, a coloro che intenderanno seguire questo strumento, prometto la sopraintendenza su ogni contenuto e una severa vigilanza. Precluderò alla supponenza e all’ignoranza ogni possibilità di inficiare l’onestà politica ed intellettuale del nostro territorio.

Sentitamente,
Piero Liuzzi*

*i contenuti di questo articolo sono interamente frutto di fantasia. Questo è un blog di satira.

Il Settimo Blogger

1 Comment

  1. enzo bartalotta

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