Quattro regole per piacere a tutti

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Qualche anno fa ero uno sfigato con un fisico da facoltà di ingegneria, nessun tipo di carriera lavorativa o accademica, nessun amico socialmente rilevante, nessuna abilità particolare; non avevo alcuno slancio né culturale né mondano.
Ma oggi finalmente – e faccio ancora fatica a crederci – ho anche perso i capelli.

Ho deciso quindi di dare una svolta alla mia vita e per stare al passo coi tempi ho dovuto realizzare una aberrante verità: questa è l’epoca dell’esibizione; l’epoca dei frigoriferi carichi con condimenti a iosa e cibo scarso, l’epoca del packaging meraviglioso e contenuto Fiat.

Guardandomi intorno ho intuito come questa tanto affascinante quanto retorica teoria sia applicabile ad ogni campo della nostra esistenza, ho quindi estrapolato delle regole che mi hanno permesso di sopravvivere a queste violente dinamiche sociali e di essere considerato un figo da mia zia.

#1.

Pratica guida per fotografare il cibo.

Pratica guida per fotografare il cibo.

L’altro giorno una mia amica ha cucinato un piatto bellissimo, francamente non so se fosse buono o meno ma lei giura di sì.
Fatto sta che l’ha fotografato e condiviso; lo so perché mi ha inviato la foto.

Era così innamorata del suo piatto da trovarlo niente male anche dopo; quando l’ha cagato.
Lo so perché mi ha inviato la foto.
Francamente non so se fosse ancora buono o meno, ma lei giura di sì.

Regola numero #1. Senza una prova “condivisibile” di aver fatto qualcosa, non hai fatto qualcosa.

#2.

Un mio amico, mesi fa, mi ha consigliato di iscrivermi ad una palestra.

“Il fisico è la cosa più importante!” Esclamò mentre leggeva “Il labirinto femminile” di Alfonso Luigi Marra.

Lui, effettivamente, con la palestra ha ottenuto risultati straordinari: in soli tre mesi è diventato omosessuale.
Da quel momento ho girato diverse palestre e rigirato pochissime ragazze.

Devo dire che l’ecosistema palestra sa essere sorprendente.
È singolare come in questo magico posto degli uomini muscolosi completamente nudi e sudati, che si toccano e si fanno complimenti a vicenda, possano parlare di fica credendo di essere credibili.

"Ti mostro come si fa."

“Ti mostro come si fa.”

Regola numero 2#. Cura il tuo fisico.

3#.

Quando avevo brufoli, capelli e un sacco di complessi non badavo troppo al look.
Per me non era un mezzo per moltiplicare le possibilità di accoppiarmi, infatti moltiplicando qualsiasi numero per 0 si otterrà sempre 0.
Zero.
ZERO.

La mia svolta sociale passa immancabilmente anche di qui.
Da quello che ho capito tocca scegliere tra due look:

a) Molto artista/intellettuale/rocker nella scelta del vestiario e meno nella scelta delle parole, dei libri e della musica.
Per assurgere ai fastigi di questa categoria dovrei avere barba e capelli incolti, frequentare posti che propongono musica che segretamente non mi piace e citare libri che non ho mai letto.

b) Molto gangstah con magliette goffamente lunghe e larghe – il che è perfetto considerando la panza che avanza – cappellini da baseball e scarpe alte da ginnastica. Basterebbe, per essere perfetti, limitarsi ad ascoltare hip-hop, essere un po’ duri e un po’ sensibili e provarci con ragazze che non pretendano di ascoltarti per più di due minuti.

Ho optato per un abominevole mix tra i due.
In ogni caso ricorda! E’ sempre meglio accompagnare il tuo termineingleseconcuiunodicecomecazzosiveste* con una foto; questa deve essere a sua volta accompagnata da un aforisma o da una citazione.
La pertinenza con la foto? Sticazzi.

Tramite il gruppo Facebook "Tra la frase e la foto mi è sfuggito il messo".

Tramite il gruppo Facebook “Tra la frase e la foto mi è sfuggito il nesso“.

*Outfit! Si dice outifit!

Regola numero #3. Cura il tuo look.

#4.

Il fisico è perfetto, il look anche e oggi ho rubato un libro di Baricco a mia sorella, accanto a questo ho accuratamente posizionato una tazza ancora piena di caffè e un pacco di Lucky Strike.
Ho fotografato con premura la composizione, ho applicato il filtro “Amaro” di Instagram e pubblicato l’opera accompagnata da una citazione a caso. Tanto chi vuoi che se ne accorga. (#1.)

Sono pronto ad esibirmi.
Voi servireste mai una aragosta accompagnata con delle cozze?
Avete faticato tanto per essere una bella aragosta, ora è necessario liberarsi delle cozze.
Per cozze intendo gli amici, quelli normali e con una vita.
Cercate di circondarvi di gente che come voi ha deciso di essere bella bella in modo assurdo.

ATw8sPx

Regola numero #4. Frequenta la gente giusta.

La lista è ancora parziale ed io ho ancora tanto da imparare.
Mi rendo conto che appiattire la personalità, non scontentare nessuno ed essere sempre perfettamente riconoscibile non è una impresa facile. Col tempo, però, penso di potercela fare.

Angelo Martucci

Non ho peli sulla lingua e li rado sul pube. Distratto e inconcludente raramente porto a termine quello che ho inc

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