Uomini e gatti

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Qualche giorno fa, Banksy si è infiltrato clandestinamente nella Striscia di Gaza, dove ha dipinto quattro nuovi graffiti tra le macerie, tra cui il gattino della foto qui sopra.

Gli hanno chiesto perché ed ha risposto con due osservazioni:

1. “Gaza è spesso descritta come la più grande prigione del mondo all’aria aperta, perché nessuno è autorizzato a entrare o uscire. Ma definirla così sembra ingiusto nei confronti delle prigioni, visto che qui manca l’elettricità o l’acqua potabile quasi tutti i giorni.

2. Un uomo mi ha chiesto cosa significasse la mia opera e ho spiegato che volevo mostrare la distruzione di Gaza mettendo foto sul mio sito, ma che la gente su internet guarda solo foto di gattini.”

Fate rapidamente mente locale, quanti dei vostri amici Facebook hanno condiviso un link legato ad una causa politica o sociale o economica, una qualsiasi, buona o giusta che sia, e quante volte? Quante altre invece hanno condiviso la foto dei propri animali, di altri animali, di bellissimi e teneri e dolci animali sparsi per il mondo e per la rete. E quante volte?

Ma va bene, andrebbe anche bene tutto questo nell’epoca del disimpegno cinico e fatalista, andrebbe bene se a questa obiezione rispondessero con un sorriso sarcastico ed una battuta facile sull’utopia, su quanto il mondo sia irrimediabilmente lontano da conoscere l’equità e una solidarietà di massa disinteressata.

Invece no, non si fermano a questo. Si mobilitano per altro. Si mobilitano per i loro animali. Si indignano per una carcassa abbandonata in mezzo alla strada. Impazziscono dalla rabbia e dal dolore, diventano violenti a loro volta, se vengono a sapere di maltrattamenti disumani sugli animali.

Così si esprimono: disumani. A proposito di animali.

La maggioranza degli esseri umani, i più spietati tra gli animali, chiama disumane le torture, pur ovviamente detestabili, che altri esseri umani infliggono sugli altri animali ed invece non definisce, ignora, tratta con superficialità le torture brutali, ciniche, ipocrite e immensamente più insopportabili inflitte ad altri esseri umani.

Gli uomini rifuggono, con tutte le loro forze, l’idea di aiutare qualcuno che poi non si senta obbligato a fargli le feste.

 

Questo testo è estratto dalla prima puntata di Non c’è sesso senza Amaro, il programma radio de l’Amaro su yesweradio.it. Qui sotto il podcast.

 

Giuseppe Putignano

Un cocciuto sostenitore della tesi che si possa lavorare scrivendo solo ciò che ti piace. E' un giornalista pubblicista ma, così facendo, non lo resterà a lungo.

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